San Michele Arcangelo
28 settembre 2007 § 3 commenti
Leone XIII inserì un’orazione all’Arcangelo da recitare al termine della Messa (secondo il rito di Pio V) dopo aver avuto una visione che riguardava il futuro della Chiesa, un periodo di circa cento anni in avanti durante il quale il potere di Satana avrebbe raggiunto il suo scopo: la distruzione della Chiesa.
La visione avvenne il 13 ottobre 1884 (il 13 ottobre è anche il giorno in cui si ricorda l’ultima apparizione di Maria ai tre pastorelli di Fatima).
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
È una preghiera che fa parte di un vero e proprio esorcismo.
Naturalmente con la riforma liturgica attuata dal Concilio Vaticano II la preghiera è stata soppressa. Non sia mai che si preghi il “principe delle milizie celesti” contro le insidie del diavolo. Noi siamo per la pace e per il dialogo, anche con Satana.
San Vincenzo de’ Paoli
27 settembre 2007 Commenti disabilitati su San Vincenzo de’ Paoli
Non mi basta amare Dio se anche il mio prossimo non lo ama. Devo amare il mio prossimo come immagine di Dio e oggetto dell’amor suo e far di tutto perché a loro volta gli uomini amino il loro Creatore che li riconosce e li considera come suoi fratelli, che li ha salvati; e procurare che, con mutua carità, si amino tra loro per amor di Dio, il quale li ha tanto amati da abbandonare per essi il proprio Figlio alla morte. È dunque questo il mio dovere.
San Vincenzo de’ Paoli
A don Giovanni
24 settembre 2007 § 2 commenti
Funerali
21 settembre 2007 § 3 commenti
[…]
Ma al di là del profluvio di articoli e condoglianze, gli applausi dentro la chiesa manco fossimo alla Scala, il cordoglio istituzionale, le raccolte di cd già in vendita allegate ai settimanali, al di là della difficoltà a capire perché un uomo possa trasformarsi in mito nell’era dei mass media solo per aver cantato (spesso e volentieri in imbarazzanti duetti lirico pop), perché la gente sia passata dai guerrieri a inneggiare i comici, al di là di tutto ciò, stupisce la mancanza di decoro collettivo di fronte alla morte.
La mancanza di decoro di una società postmoderna in cui anche l’ultimo atto di vita, cioè la morte, viene messo alla berlina, svilito dalle immagini, svilito dai commenti, svilito dal chiasso. C’è tristezza nel comprendere che il nostro mondo ha dimenticato i modi per celebrare anche il rito fondante della civiltà: la sepoltura. Da sempre le civiltà si sono contraddistinte per questo rito e gli studiosi ancora oggi traggono le maggiori informazioni del passato dalle tombe. Chissà di noi, attraverso le immagini e i commenti di questi funeral-show, cosa penseranno gli archeologi del futuro.
Angelo Crespi
Il primo funerale show, ricordo, fu quello di Alberto Sordi. La bara su un palcoscenico, con la folla giù ad applaudire come al concertone del I° maggio, con il sindaco di Roma a elogiare il defunto, a lodarlo con la stessa voce ed enfasi utilizzate per un comizio. Forse, questo modo di "celebrare" i funerali è un altro modo, l’ennesimo, per non soffermarsi in silenzio, per non pensare per un momento soltanto alla condizione spogliata dell’uomo davanti alla morte. E via con il prossimo giro…
Polonia
19 settembre 2007 § 6 commenti
Se davvero l’Europa vuole combattere la pena di morte, non si presenti in blocco alle Olimpiadi di Pechino. Ah già, che dico, la pena di morte che interessa all’Europa è quella applicata in alcuni stati degli Stati Uniti.
Sorprese
17 settembre 2007 § 1 Commento
Ieri ho assistito casualmente ad una messa celebrata da un sacerdote libanese di rito maronita. Quando ha intonato il Padre Nostro in arabo e l’ha recitato da solo, la chiesa si è messa in ascolto ed il silenzio stupefatto era palpabile. La routine della Messa spezzata da una preghiera in lingua araba! Ogni domenica bisognerebbe assistere ad una preghiera di qualche chiesa lontana, magari perseguitata, per farci ricordare i nostri fratelli che magari vivono la fede nelle difficoltà e nelle persecuzioni.
Fra qualche giorno padre Michele sarà a Giaffa, in Israele.
Buona missione!
L’albero della vita
14 settembre 2007 § 2 commenti
Oggi, venerdì 14 settembre, Esaltazione della Santa Croce, entra in vigore il Motu proprio "Summorum pontificum", con il quale Benedetto XVI ha liberalizzato l’uso della liturgia secondo il rito di Pio V (la terminologia "pre-conciliare" è orrida, oltre che scorretta, visto che di concili ce ne sono stati più di uno nella storia della Chiesa).
In occasione di questa doppia ricorrenza, ne approfittiamo per consigliare l’acquisto del libro: "L’albero della vita" di Louis de Wohl, la storia (romanzata) di Elena, madre di Costantino, che da figlia di un druido, adoratore di "alberi della vita", diventa cristiana e ritrova l’Albero della Vita…
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